Alcuni elementi dell’apparato decorativo bronzeo del foro di Iulium Carnicum (Zuglio in Carnia ), città posta sulla via per il Norico e da cui in età romana dipendeva un ampio territorio alpino, vennero a far parte delle collezioni del Museo di Cividale già agli inizi dell’800. Vi si aggiunsero nel 1939 il ritratto bronzeo ed in seguito altri elementi decorativi, messi in luce durante gli scavi degli anni 1937-1938 e rinvenuti per lo più nel vano sottostante alla basilica civile, ove erano stati ammassati per la rifusione. Il restauro e gli studi condotti consentirono di compiere la ricomposizione e la rilettura di alcuni degli importanti reperti che vennero riesposti nel 1994.
L’attuale allestimento comprende le due iscrizioni che dovevano far parte del rivestimento di una o di due statue erette in onore Gaio Bebio Attico, che ricoprì importanti incarichi sotto il principato di Claudio (41-54 d.C.), uno straordinario clipeo bronzeo con figura di togato, frammenti di altri due clipei e di altri elementi decorativi del foro, oltre che il noto ritratto di un personaggio illustre di Iulium Carnicum di discussa attribuzione cronologica.
Il complesso, di eccezionale rilevanza, costituisce un unicum nell’ambito del patrimonio artistico dell’Italia romana.